Concedersi una giornata da trascorrere insieme ai propri parenti e amici, senza le distrazioni date dagli impegni quotidiani, permette di rinsaldare i legami affettivi e fa apprezzare la bellezza del tempo trascorso in compagnia delle persone più care. Se ci riflettiamo meglio, però, capiamo che un ruolo importante, a livello cognitivo, viene svolto anche dal contesto.
Quali capacità riattiviamo quando siamo immersi nella natura?

L’importanza dell’ambiente di apprendimento

L’educazione outdoor (o didattica all’aperto) parte da qui: dal ruolo cruciale dell’ambiente di apprendimento. Un’attività svolta tra i banchi di scuola è molto diversa da un’attività itinerante, in cui ci si sente liberi di esplorare, osservare, confrontarsi con gli altri e sperimentare direttamente sul campo. Il processo di apprendimento si completa grazie all’esperienza che, per John Dewey, filosofo e pedagogista statunitense, è concepita come rapporto tra uomo e ambiente, dove l’uomo non è uno spettatore passivo, ma interagisce con ciò che lo circonda. Quali sono i vantaggi di questo approccio sui bambini e le bambine?

Aiuta a definire la propria identità anche in relazione agli altri
Allena le abilità cognitive
Sviluppa le capacità motorie e spaziali
Potenzia l’autostima e l’attitudine a entrare in relazione con gli altri
Sensibilizza al rispetto dell’ambiente
Contribuisce alla salute, soprattutto in fase di crescita. Anche sotto la pioggia!

Passato e futuro dell’educazione all’aperto

Questo tipo di pratica pedagogica nasce dopo la Prima guerra mondiale, in seguito allo sviluppo urbano e alla comparsa dell’inquinamento, in un momento in cui stavano emergendo nuove patologie ed era necessario preservare la salute dei bambini e ragazzi sottoposti al nuovo stile di vita. Negli anni ’50, proprio per iniziativa di Dewey, viene aggiunta anche la pratica del lavoro cooperativo, in cui una parte fondamentale del processo consiste nel confrontare le ipotesi e trovare insieme le soluzioni per arrivare al risultato desiderato. A partire dal Nord Europa, questa pratica si è poi estesa anche qui in Italia ad alcune scuole sperimentali e, più recentemente, è stata estremamente preziosa durante la pandemia da Covid19, quando le attività al chiuso sono state vietate. Adesso costituisce, dunque, uno degli strumenti più potenti di sviluppo delle capacità, soprattutto per i più piccoli costretti a trascorrere in isolamento i primi anni di vita. In più, nell’ottica di adottare un stile di vita più sostenibile e salvaguardare le risorse del pianeta, la didattica all’aperto è diventata uno degli strumenti fondamentali per formare i cittadini attivi e consapevoli di domani.

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