28 Giu 2024 3 minuti

Intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale

Si fa un gran parlare oggi di intelligenza artificiale ed è un tema che mi affascina, come tutto ciò che è legato alla tecnologia, che, dal mio punto di vista, da sempre ha contribuito a cambiare la nostra vita in modo positivo. Il problema che si pone con l’intelligenza artificiale è che non costituisce solo un salto tecnologico per facilitarci la vita, ma un cambiamento più radicale a cui occorrerà mettere regole chiare e dinamiche. Nonostante i dubbi che vengono posti e il naturale dibattito che ne consegue, sono fiducioso che riusciremo a coniugare l’intelligenza artificiale e le nostre esigenze.
Essendo presidente di una consulting company che già nel nome, Brainscapital, si focalizza proprio sul capitale più importante che abbiamo, cioè il cervello, diventa per me ancora più importante affrontare questo tema per cercare di aiutare, come già facciamo con un gruppo di partner amici, le imprese e le start up a competere in modo vincente, integrando queste nuove tecnologie in modo adeguato.
Dal mio punto di vista l’intelligenza artificiale non sostituirà mai quella umana poiché quest’ultima è legata anche a emozioni, sentimenti e ragionamenti, mentre sarà un grande supporto allo sviluppo dell’umanità.


Esempio pratico in cui l’intelligenza artificiale si coniuga con la creatività è quello dell’immagine della nuova Stagione del Teatro Stabile di Torino: grazie a questa nuova tecnologia è stata creata un’immagine molto forte con colori distintivi in linea con i contenuti che volevamo veicolare. Ecco dunque, abbinata al titolo Lo spazio del tempo, la figura di una donna altamente espressiva che ti guarda negli occhi per invitarti a teatro, creando un’interazione emotiva con chi la guarda.
Del resto, robot e chatbot già interagiscono con noi. Già esistono macchine intelligenti che aiutano in produzione a migliorare i processi e rendere più competitive le aziende, ci sono mondi virtuali, come il metaverso, che stanno già sperimentando soluzioni che possano prevenire disastri o simulare operazioni e prodotti per accorciare il go to market, e questo fa parte del progresso umano.
Pensando alla mia generazione che è passata dalla TV in bianco e nero, poi a quella a colori, e dai vinili ai mangianastri, musicassette, Dvd, Cd, agende elettroniche, cellulari, iPod, iPad, smartphone con telecamere, musica e film on demand, e tanto altro. Il mondo è cambiato e i nostri figli e nipoti riescono a comunicare come noi non abbiamo mai fatto alla loro età. L’informazione è veloce, molto più dinamica, sociale, condizionata anche da influencer, e le notizie sono fruite in modo totalmente diverso. Quindi dove andranno il modo e l’essere umano? La mia visione è sempre del bicchiere mezzo pieno, venendo dal mondo del vino. Credo che le innovazioni ci permetteranno di trovare soluzioni ai problemi che per noi sono stringenti, quali quelli relativi all’ambiente, superando quelli che potrebbero essere i loro utilizzi negativi, finalizzati allo sfruttamento delle persone e del mondo.
Tornando all’intelligenza artificiale, cerchiamo sempre di usarla in modo intelligente, appunto, e costruttivo: per non sbagliare stiamo sempre con i piedi ben piantati per terra.


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